La Chiesa diocesana di Teano-Calvi è in trepidante attesa per l’evento che, tra qualche giorno, riempirà di gioia presbiteri e fedeli. Don Pietro Robbio, diventato Diacono lo scorso 7 Dicembre, il prossimo venerdì 13 Maggio sarà ordinato Presbitero per la preghiera consacratoria e l’imposizione delle mani di S. E. Mons. Giacomo Cirulli, Pastore di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo.
Ad accogliere gioiosamente l’annuncio dell’Ordinazione i familiari di Pietro e la comunità parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo in Vairano Patenora (CE) in cui il giovane Diacono ha trascorso la sua infanzia e adolescenza, così come anche la comunità parrocchiale di Sant’Agostino in Pietramelara (CE), dove Pietro svolge il suo ministero diaconale.
Come lo stesso Pietro ha avuto modo di dire in un breve videomessaggio di cui ci ha fatto dono, il percorso vocazionale di un giovane si articola progressivamente negli anni di discernimento e formazione. Mosso interiormente da inquietudini, domande, riflessioni a più ampio raggio sul senso della propria vita, Pietro, come ogni altro giovane che dà avvio ad un cammino di discernimento, ha sentito che il Signore lo chiamava ad un “di più”, ad un cammino di particolare consacrazione a Dio nella forma del Ministero sacerdotale.
Il sacerdote, infatti, è ministro, ovvero strumento di cui il Signore si serve per annunciare la Sua Parola, amministrare i Sacramenti e testimoniare la Sua Carità. Investito dall’Amore di Dio, infatti, Pietro, come gli altri giovani compagni che hanno ricevuto il dono della chiamata alla sequela di Gesù, trova nel ministero sacerdotale l’espressione di quel servizio a Dio e al prossimo che ha sentito nascere dentro come esigenza radicale.
Come ai discepoli sul lago di Tiberiade, anche a Pietro e a tutti i sacerdoti Gesù rivolge la sua personale chiamata: “seguimi!”. Seguire Gesù, nella traduzione concreta che il ministero assume nella vita del presbitero, significa mettere le proprie orme in quelle del Maestro nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa.
Venerdì sera alle 19.30 in Cattedrale, attraverso le mani del Vescovo Giacomo, che nella successione apostolica sono sacramento delle mani di Gesù, Pietro diventerà Presbitero; non per se stesso, non per la propria realizzazione personale, bensì per continuare ad amare e servire, sul modello del Cristo servo e sacerdote, la comunità che gli sarà affidata e per edificare, con la testimonianza della sua vita, quanti guarderanno a lui alla ricerca di una parola o un gesto di conforto.