La testimonianza di tre missionari, l’ascolto delle loro esperienze di vicinanza e accoglienza verso gli ultimi accresce il senso di comunione con la tutta la Chiesa alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale che si celebra domenica 22 settembre e al contempo rafforza la comunione e l’incontro tra le tre chiese dell’alto casertano guidate vescovo S.E Mons. Giacomo Cirulli perché è da esse che viene il racconto di don Crescenzo Gravante (Diocesi di Teano-Calvi) impegnato in alcune missioni in Nord Africa, il giovane Apiah (Diocesi di Sessa Aurunca) proveniente dal Ghana e oggi lui stesso missionario e Suor Nunzia Verdino (Diocesi di Alife-Caiazzo) ogni giorno a Caiazzo per le famiglie con disagi economici e sociali. Hanno raccontato le loro esperienze nella Veglia missionaria interdiocesana il 15 ottobre nella Basilica Concattedrale dove – in occasione del Millenario di Santo Stefano Menicillo (1023-2023) patrono della Diocesi di Alife-Caiazzo – si sta celebrando un Giubileo straordinario (i solenni festeggiamenti si terranno il prossimo 29 ottobre).
“La missione può nascere solo dopo un incontro reale con Cristo che ne rende gli uomini annunciatori”, le parole del Vescovo S.E. Mons. Cirulli commentando il brano dei discepoli di Emmaus. “Esperienza che si profila per chiunque ne faccia esperienza nella vita personale o quella comunitaria in Parrocchia: da questo scaturisce il Suo mandato ad annunciare la Sua presenza, vita e salvezza per tutta l’Umanità”.
Le testimonianze
Don Crescenzo Gravante, della diocesi Teano-Calvi, impegnato in alcune missioni in Nord Africa ha menzionato le opere del patrono della Diocesi Stefano Menicillo, ricordando episodi della sua vita e in particolare il gesto della distribuzione del pane confrontandolo con le esperienze vissute in Africa e ricordando che insieme a Dio “riusciamo ad essere missionari, anche laici e che l’annuncio della parola di Dio è umanità e dobbiamo continuare a non perderla, diversamente da ciò che sta accadendo nelle ultime ore in Medio Oriente ma anche nelle guerre che sono sparse per il mondo, anche lontane da noi”.
Apiah, giovane ghanese, accompagnato dal diacono Egidio Nerone dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Sessa Aurunca ha raccontato i terribili disagi legati al suo viaggio verso l’italia: decide di fuggire dalla guerra in Africa dopo aver assistito a morte e distruzione; nel suo viaggio lo accompagna una corona del Rosario, la preghiera e la fiducia nella Vergine Maria. Arrivato in Libia viene arrestato finchè scarcerato riprende il suo viaggio a bordo di un barcone ed è accolto in Italia, in ultimo a Castel Volturno dove oggi è lui stesso missionario verso tanti giovani stranieri in difficoltà. “Accogliere ed essere accolto ti trasforma”, è la frase pronunciata dal diacono Egidio ricordando la tristezza che si trasforma in gioia quando ci si sente accolti e amati.
In ultimo, la storia di Suor Nunzia Verdino delle Povere Figlie della Visitazione presenti nella Diocesi di Alife-Caiazzo, alla guida del Centro Madre Claudia istituito a Caiazzo negli anni ’90. In questo contesto la parola chiave delle religiose è “inclusione”: il loro Centro è aperto a chi ha bisogno di assistenza morale e materiale, parole di conforto o semplicemente per trascorrervi un momento di svago e serenità, senza distinzione di razza o ceto sociale.