Eccellenza,
all’inizio di questa Celebrazione Eucaristica, – che ci vede come Chiese sorelle che camminano insieme attorno al suo pastore – il ritrovarci nella cornice di questa magnifica Basilica Cattedrale, assume un singolare significato spirituale ed ecclesiale, che ci sospinge a ritrovare le sorgenti del ministero sacerdotale e della comunione fraterna, fissando il nostro sguardo su Gesù, così come – lo ascolteremo fra poco nel Vangelo – avvenne nella Sinagoga di Nazaret.
La messa del crisma che stiamo celebrando con lei eccellenza carissima, è un momento riservato, in modo particolare a noi presbiteri, che viviamo ovviamente, con tutto il popolo di Dio. Ma forse Gesù ha da dire qualcosa di particolare a noi, suoi amici, non più servi, ma allo stesso tempo sempre più consapevoli di essere servi, per un servizio ai fratelli e alle sorelle, che con noi vivono la stessa esperienza di fede, per metterci di fronte a loro con lo stesso sguardo di Gesù, che scruta ma non giudica, che serve ma non chiede di essere servito, chiama gratuitamente donando tutto, per chiederci solo di poter camminare insieme da discepoli, con Lui, unico Maestro, in ascolto dello Spirito Santo e dei fratelli per essere Chiesa in uscita.
Eccellenza abbiamo camminato tanto in questo anno, stimolati dal suo zelo pastorale, ognuno con il nostro passo, a volte lento, a volte accelerato, altre volte entusiasta e speriamo entusiasmante.
Oggi noi presbiteri, di fronte a tutto il popolo di Dio, rinnoviamo le nostre promesse sacerdotali, con rinnovato vigore ed entusiasmo, con convinzione e gioia, consapevoli delle nostre fragilità, ma fiduciosi nella forza che ci viene dall’alto e certi della preghiera dell’intera comunità che prega per i propri sacerdoti, chiedendo per loro santità di vita, zelo apostolico, dedizione totale, al di là di ogni stanchezza e difficoltà.
Come presbiteri, desideriamo oggi rinnovare con gioia la nostra adesione al Maestro facendo memoria di quel momento in cui «il Signore ci ha unto in Cristo con olio di gioia», (Papa Francesco, Messa Crismale 2014) per portare a tutti la consolazione del Vangelo. Infatti, come ci ricorda Papa Francesco, «la gioia del sacerdote è un bene prezioso non solo per lui ma anche per tutto il popolo fedele di Dio: quel popolo fedele in mezzo al quale è chiamato il sacerdote per essere unto e al quale è inviato per ungere» (Papa Francesco, Messa Crismale 2014); è la gioia che stiamo sperimentando in questa Eucaristia, tutti uniti – presbiteri, diaconi, consacrati e fedeli laici – alla sua persona e grati per il ministero episcopale che Lei assolve generosamente in mezzo a noi e a nome di tutta la comunità interdiocesana con i sui presbiteri, vogliamo rinnovare la stima, l’affetto e la riconoscenza nei confronti della Sua persona non solo per il bene che opera nelle nostre Chiese, ma anche per i tanti doni che il Signore ha elargito ed elargisce ad esse attraverso il Suo appassionato e generoso servizio episcopale.
Eccellenza, il tratto di strada che abbiamo appena iniziato come diocesi per molti aspetti può sembrare arduo e certamente non privo di sfide; tuttavia, siamo consapevoli che il cammino di unità a cui siamo chiamati, nonché il comune impegno pastorale, possano rappresentare un segno profetico di fraternità e un’occasione propizia per il rinnovamento della vita ecclesiale del nostro territorio, così da essere una Chiesa che condivide le ansie, le fatiche e le speranze del nostro popolo.
Eccellenza,
durante questa santa liturgia Lei ci chiederà di pregare per la Sua persona, lo faremo con l’amore con cui i figli pregano per il padre, chiedendo per lei forza, salute e santità.
A nome di noi tutti le esprimo la gratitudine per il servizio di pastore nelle tre diocesi che il Santo Padre ha affidato alle sue cure episcopali. In quanto presbiteri e quindi primi collaboratori del Vescovo, insieme al Popolo santo di Dio, Le assicuriamo la nostra filiale obbedienza e il ricordo orante, affinché lo Spirito Santo la sostenga e la illumini nel discernimento, per l’edificazione della Chiesa di Cristo.
Eccellenza attendiamo la sua parola, indispensabile luce al nostro cammino, forza sicura per la nostra stanchezza, gioia vera per il popolo di Dio, vera gioia perché il popolo di Dio possa leggerla sul nostro volto, nella nostra sempre disponibile accoglienza. La Sua benedizione ci conforterà tutti, popolo e pastori in questi buoni propositi.
Grazie e auguri di vero cuore!
Don Luigi De Rosa, Vicario generale
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