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Padre Antonio Di Masi: Centralità del popolo, primo protagonista del rapporto con Dio

Così il religioso redentorista ha presentato il tema del secondo appuntamento con la Settimana biblica interdiocesana, che ha portato nel tranquillo “Borgo Sasso” i fedeli di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo

Alfonso Feola – Ieri sera, il secondo appuntamento della Settimana biblica interdiocesana ha fatto tappa nel territorio di Alife-Caiazzo, fermandosi a Castel di Sasso, più precisamente a Borgo Sasso. Nella piazza prospiciente la Chiesa parrocchiale di San Biagio, i partecipanti provenienti anche dalla Diocesi di Teano-Calvi si sono dati appuntamento con il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli, per continuare il ciclo di riflessioni legate al cammino sinodale. Una tappa all’insegna del ritmo lento e tranquillo del piccolo Borgo, dove l’accoglienza del Parroco Don Paolo Vitale, delle Autorità e delle associazioni locali, fino ai singoli fedeli non si è limitata alla semplice accoglienza, ma si è evoluta in lungo momento di agape fraterna.

La seconda tappa, incentrata sul tema Il popolo in cammino: dall’Esodo all’Alleanza, dalla schiavitù al popolo sacerdotale è stata guidata da Padre Antonio Di Masi, Superiore della Comunità redentorista di Santa Reparata in Teano, il quale ha preso la parola subito dopo l’intronizzazione della Parola di Dio. Il primo passaggio che il Religioso ha voluto affrontare è stato quello che lega il popolo cristiano in cammino e la sinodalità “Quando sentiamo parlare di cammino sinodale, ciascuno di noi ha una sua idea, ma gli elementi fondamentali sono il cammino e la Bibbia, in un tempo straordinario di ascolto della Parola di Dio che diventa un tempo opportuno per l’ascolto tra di noi ‘Chiesa’, ovvero tutti noi battezzati, che abbiamo diritto a parlare e dovere di ascoltare. La lettura del Libro dell’Esodo, che è il secondo libro della Bibbia, ci permette di mettere in risalto proprio l’importanza del popolo.”

Padre Di Masi ha poi rilanciato “La parola ‘esodo’ vuol dire ‘uscita’, dunque cammino: l’esperienza dell’Esodo ci restituisce prima di tutto il concetto di pellegrinaggio dei fedeli che si mettono in cammino per raggiungere un luogo straordinario di esperienza di Dio, dove si prega ma si spera anche di tornare arricchiti spiritualmente, moralmente ed esistenzialmente.” Su questo aspetto prende piede la sinodalità, che “manifesta a noi il carattere pellegrino della Chiesa: l’immagine del popolo di Dio, convocato tra le nazioni, esprime la sua dimensione sociale, storica e missionaria, che corrisponde alla condizione ed alla vocazione dell’essere umano, quale uomo-viator, uomo in cammino, dove tutta l’esistenza è un cammino senza interruzioni. L’immagine che illumina l’intelligenza del mistero è Cristo, inteso come la Via (‘Io sono la Via, la Verità e la Vita’). Cristo, Via che ci conduce al Padre, è la Via di Dio verso l’uomo e dell’uomo verso Dio. L’evento di Grazia, con cui Egli si è fatto pellegrino, piantando la sua tenda in mezzo a noi, si prolunga nel cammino sinodale della Chiesa. Questo, in estrema sintesi, è anche il pensiero della Commissione teologica internazionale, organismo autorevole che mette l’accento sulla dimensione pellegrinante in tutta l’ottica della sua storia e del suo esistere.”

La centralità del popolo e la dimensione pellegrina e sinodale che lo accompagna mostra evidenti analogie tra il popolo eletto ed il popolo cristiano di oggi, dove tutti sono chiamati in causa, tutti sono protagonisti ed in un certo qual modo responsabili del rapporto con Dio e con l’uomo. Una responsabilità condivisa, dove le donne hanno un ruolo centrale e talvolta decisivio, non solo nell’ambito dell’Esodo “Non è Mosè che decide – assicura Padre Masi – ma il popolo intero assume l’impegno dell’Alleanza con Dio e delle sue conseguenze (…) Da popolo di schiavi, diventa perciò popolo sacerdotale che con la sua storia rende lode a Dio: questa dimensione sacerdotale prima di tutto, si manifesta nell’ambito ministeriale del nostro sacerdozio, ma la dimensione radicale è quella di rendere lode a Dio. Un incidente, quello del ‘vitello d’oro’, dimostra anche come il superamento di una colpa grave, del peccato, permette di riprendere il cammino e di rinnovare l’alleanza.” Su quest’ultimo assist, ripreso dai partecipanti nel momento della collatio, il Religioso redentorista ha concluso “Il perdono cristiano è unico nella Storia delle religioni. Altre religioni non hanno il dono di dare il perdono e di ricevere il perdono. Noi dobbiamo ricordarci che non possiamo metterci solo dalla parte di quelli che devono perdonare, ma dalla parte di qualcuno che chieda di perdonare tutte le sue colpe, quali che esse siano (…) Il perdono è Misericordia, prima di tutto: parola grande nell’equilibrio delle relazioni tra l’uomo e Dio nell’Antico Testamento. Questa Misericordia che non è semplicemente tenerezza compassione e sommovimento interiore. In realtà è preoccupazione, perché Dio si preoccupa di noi in tutto. Fguriamoci se vuole distruggerci dopo aver vissuto una fragilità, una debolezza, un peccato od un delitto! Dietro tutto questo c’è sempre l’ideale della conversione: l’immagine massima è quella del buon ladrone in croce, che riesce ad afferrare il perdono e la salvezza”.


Nell’atrio di ingresso al Santuario dei Lattani, si è tenuta la prima catechesi della Settimana biblica che accompagnerà i fedeli in “pellegrinaggio” nei luoghi più cari delle Diocesi di Teano-Calvi ed Alife-Caiazzo

Il primo appuntamento con la Parola di Dio è affidato al Vescovo Mons. Cirulli

Alfonso Feola – La cornice fresca e silenziosa del Santuario dei Lattani di Roccamonfina si è rivelata la cornice perfetta per il primo appuntamento della Settimana biblica, che vede accomunate le Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo in un percorso unitario. Da qui a venerdi 22 luglio, questo appuntamento darà ai Luoghi di fede più cari alla nostra gente la valenza di pulpiti d’eccezione, dove la Parola di Dio, riecheggiando da essi, potrà offrire una rinnovata ricchezza di spunti ed orientamenti per il momento storico che stiamo vivendo.

Nella prima catechesi, tenuta ieri sera da Mons. Giacomo Cirulli ed incentrata sul tema In ascolto delle Sacre Scritture, il Vescovo è partito dall’incipit del Vangelo di Giovanni (1,1-18) ed ha introdotto il tema della presenza di Dio nella Storia attraverso la sua Parola: “L’Emmanuele, nella traduzione reale del termine ebraico è il ‘Dio con noi’. Lui è sempre presente e questo è un aspetto bellissimo: non è uno spettatore distratto dei nostri guai. E’ con noi, parla a noi come parla agli amici… e poi lo abbiamo potuto toccare, vedere ed ascoltare quando nella pienezza dei tempi, Dio, la Parola, si è incarnato. L’importanza della Parola implica che noi dobbiamo sempre approfondirla e Gesù ne è il punto cruciale: Colui che era, che e ‘che viene’, come attesta la formula verbale suggerita dall’Apocalisse, indica una presenza tangibile di Dio nella nostra Storia, sempre e comunque.”

Tuttavia, la presenza di Dio, il suo parlare al cuore dell’uomo, non sono materie che per l’umanità sono di facile ricezione. Infatti, non tutti sono allenati o quanto meno sensibili all’Ascolto della Parola, secondo punto della Catechesi di Mons. Cirulli. Pertanto “Chi ci deve mettere tutti sulla stessa strada? – ha chiesto il Vescovo ai presenti – Chi ci deve dire come devono essere le nostre relazioni? Chi parla ad ognuno di noi e dice la stessa cosa (anche se la parola entra in uomini e donne che sono stati creati ciascuno con la sua intelligenza e con i suoi carismi)? Dio cosa vuole da me e da te?” E raccontando le sue esperienze ecclesiali nel periodo immediatamente successivo al Concilio Vaticano II, ha aggiunto “Ricordo l’entusiasmo che c’era nelle associazioni, nell’Azione cattolica che per esempio frequentavo: fu un momento bellissimo e ringrazio il Signore di avermi fatto vivere quel momento nell’età giusta, da giovane. Erano cose che ci mettevano in contatto con una teologia che da bambini non avevamo sentito minimamente: Dio che parla e si offre, Dio che è sempre con noi, Dio che è nella Storia, Dio che viene e che è luce per il nostro cammino. Dopo circa sessant’anni mi chiedo, dov’è finito tutto l’entusiasmo, tutta la voglia di ascoltare il Signore che parla, la ricerca, l’approfondimento, i gruppi biblici, la Lectio divina? L’ascolto ha importanza fondamentale del dialogo tra Dio e noi.”

Terzo punto della catechesi del Vescovo Cirulli è stata la captazione dei segni dei tempi che durante il Concilio Vaticano II ha avuto un ruolo di primo piano. “I segni dei tempi sono indicatori del nostro rapporto attuale con Dio e con la storia che noi viviamo – ha detto il Vescovo – I segni dei tempi del 1700 e del 1800 non erano gli stessi dei nostri tempi. Ci piaccia o non ci piaccia è così. Dio conosce questo mondo meglio di noi e sa bene cosa si agita nel cuore dell’uomo, quindi sa che ci saranno segni del suo operare, che indicheranno almeno parzialmente quali processi storici corrispondono a questo disegno salvifico e quali spazi del mondo moderno, invece, sono particolarmente refrattari a questa presenza di vita.” Inoltre, parlando della lettura di questi segni, alla luce dell’esperienza di Gesù con gli scribi e dei farisei, il Vescovo ha aggiunto “Ci vuole una disponibilità veramente grande per accogliere nella Storia quello che Dio indica. Dio è presente, opera nella nostra Storia contemporanea e lo fa anche nelle sue dimensioni secolari. Non c’è un mondo di Dio che non sia di Dio, è tutto suo. Ed il suo modo di operare non è arbitrario o confuso, non è improvvisato ma articolato in movimenti che più corrispondono alla volontà salvifica dell’uomo e specialmente per i poveri e gli emarginati.”

Infine, tra i segni dei tempi colti e messi a frutto, Mons. Cirulli ha annoverato la Riforma liturgica come “un intervento di Dio dentro la nostra stessa vita della Chiesa, perché l’incontro con il Signore Gesù fosse facilitato per la comprensione di quel mondo e di questo mondo” ed il dialogo ecumenico tra le Chiese cristiane e con le altre fedi, concludendo come sempre la Parola “deve illuminare e guidarci nel cammino”.


Nota della Diocesi sul Convento e il Santuario di Sant’Antonio in Teano

Alcune precisazioni d'obbligo per evitare la diffusione di notizie parziali

Diocesi di Teano-Calvi

Nota dell’Ufficio Comunicazioni Sociali

 

Vista la diffusione di notizie parziali che da qualche giorno imperversa nei canali social in merito alla decisione dell’Ordine dei Frati Minori in merito alla comunità francescana presente nel Santuario di Sant’Antonio in Teano, onde evitare ulteriore confusione nel popolo di Dio, pur non essendo diretta competenza di tale Diocesi, si ritiene opportuno precisare quanto segue.

In data 14 luglio 2022, si è concluso il XXIV Capitolo provinciale della Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati Minori. La carenza evidente di vocazioni religiose nella famiglia dei Frati Minori, unita al numero consistente di comunità francescane presenti nel territorio della provincia, ha indotto il Padre Provinciale dell’Ordine con il suo Consiglio a compiere alcune delicate scelte. Nel territorio della Provincia napoletana, infatti, il numero delle comunità francescane attive è stato ridotto di cinque unità; tra le comunità francescane interessate da tale riorganizzazione pastorale vi è la comunità di S. Antonio in Teano, già da qualche tempo ridotta al numero minimo di frati.

In seguito alla comunicazione di tale notizia, si è generata nei fedeli notevole confusione; si è giunti frettolosamente a conclusioni non rispondenti a quello che sarà il futuro reale del Convento e del Santuario di Sant’Antonio.

In primo luogo occorre precisare che nel Convento, al posto della Comunità francescana, si avrà la presenza stabile della Comunità Emmaus, movimento ecclesiale nato nella Diocesi di Nocera-Sarno, grazie all’opera di don Silvio Longobardi.  È possibile reperire tutte le informazioni necessarie sulle opere svolte e sulla spiritualità di tale associazione laicale al seguente indirizzo: https://www.emmausweb.org.

La presenza francescana nel Santuario di Sant’Antonio sarà assicurata dalla Comunità dei Frati Minori del Santuario dei Lattani, di cui Sant’Antonio diventa rettoria. La Diocesi di Teano-Calvi, nella persona del Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli, inoltre, si è adoperata e si adopererà con ogni sforzo e risorsa possibile per assicurare la continuità della presenza ecclesiale in tale luogo di forte spiritualità per il territorio di Teano. È garantita non soltanto la celebrazione della S. Messa domenicale, ma anche la celebrazione quotidiana, così come l’apertura quotidiana del Santuario per consentire ai fedeli di accedervi per la preghiera personale. È garantita, inoltre, la presenza dell’Ordine Francescano Secolare, che, assistito spiritualmente dai Frati Minori dei Lattani, manterrà le proprie attività, nonché la custodia dei locali attualmente in loro disponibilità. Allo stesso modo, è garantito al Gruppo Scout l’uso degli spazi di cui già attualmente gode, nonché l’assistenza spirituale.

In definitiva, e per fugare ogni erronea comprensione, il Santuario di Sant’Antonio non sarà chiuso. Nell’interesse di tutta la collettività, si fa appello, in questo momento storico, a maturare nel cuore e nella mente la giusta apertura e una buona disposizione d’animo ad accogliere la nuova progettualità a cui il Convento, il Santuario e la comunità ecclesiale teanese vanno incontro.

In ultimo, è opportuno sottolineare, la profonda collaborazione tra la Provincia Napoletana dei Frati Minori e la Diocesi di Teano-Calvi nel cercare la soluzione più rispettosa possibile dei luoghi, della storia e della crescita della vita cristiana e della fede nella città di Teano e nella Diocesi tutta.


18-22 Luglio: appuntamento con la Settimana Biblica

Il Vescovo e alcuni presbiteri delle Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo guideranno le riflessioni e gli approfondimenti della Settimana biblica

Dopo due anni di pausa legati alle restrizioni relative alla diffusione del Covid-19, ritorna il consueto appuntamento estivo con la settimana di formazione e approfondimento sulla Parola di Dio, promosso dal Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli: abitudine consolidata nella Diocesi di Teano-Calvi e che ora coinvolge anche quella di Alife-Caiazzo. Si terrà dal 18 al 22 Luglio alle 20.00 in alcuni luoghi particolarmente significativi per la tradizione e la spiritualità dei due territori diocesani.

La Settimana biblica si colloca nel contesto del Cammino Sinodale, che, da ormai quasi un anno, vede la Chiesa universale e, in maniera più approfondita la Chiesa Italiana, riflettere, guardarsi dentro, ascoltare, cercare risposte alle domande che il mondo solleva, sforzarsi di camminare insieme in ascolto dei “segni dei tempi”, così come il Concilio Vaticano II ha insegnato.

Camminare insieme” non è un’invenzione della Chiesa contemporanea, che si trova ad attraversare un periodo crisi sotto la minaccia del relativismo, dello svuotamento di alcuni valori fondamentali, della perdita di un orientamento comune a tutto il Popolo di Dio; è piuttosto un’esigenza intrinseca, una vocazione originaria alla quale la Chiesa non può, non deve e non vuole sottrarsi. Si è “ecclesia” se si è chiamati insieme ad essere comunità, si diventa comunità se si cammina insieme, guidati dall’unico Spirito, su un sentiero preciso, quello del Vangelo, tracciato da Gesù da riscoprire ogni giorno alla luce della Parola di Dio.

Proprio la Scrittura riporta una lunga narrazione di un camminare insieme, seppur con mille prove, tradimenti, infedeltà, invocazioni di misericordia. Il “non è bene che l’uomo sia solo” del libro della Genesi, che esprime la realtà fondamentale della relazione – costitutiva per la vita di ogni credente – trova la sua espressione nella carovana di Abramo che si muove, in uscita dalla sua terra, spinto da una Parola, alla ricerca di una terra nuova, terra di condivisione, di incontro, di comunione. Attraversando il deserto, sperimentando quotidianamente la propria fragilità e la fedeltà di Dio alla sua parola, il Popolo si riscopre comunità che cammina, che celebra, che testimonia, che annuncia. Mutano i tempi, ma non muta l’identità della comunità, che intorno a Gesù si fa chiesa itinerante, in cammino e sempre chiamata a discernere di volta in volta, la direzione segnata dallo spirito.

Facendo tappa in diversi luoghi simbolo dell’identità di fede del popolo delle due diocesi, alcuni relatori esperti nello studio della Sacra Scrittura ci guideranno ad entrare nelle profondità della Sacra Pagina, allo scopo di rintracciare, seppure in maniera non esaustiva, il filo conduttore della sinodalità all’interno della Parola che la tradizione della Chiesa ci ha insegnato e che ci ha consegnato come mandato.

Il primo incontro si svolgerà nella cornice del Santuario della Madonna dei Lattani in Roccamonfina e sarà tenuto dal Vescovo S.E. Mons. Cirulli che farà riferimento all’ascolto delle Scritture come dimensione fondamentale della vita della Chiesa così come annuncia il Documento preparatorio.

Successivamente, in quel di Castel di Sasso, Padre Antonio Di Masi declinerà per brevi cenni il cammino del popolo di Israele, dall’Esodo all’Alleanza, dalla schiavitù al popolo sacerdotale. Mercoledì 20 Luglio presso l’Istituto Padre Semeria in Sparanise, don Massimiliano Domenico Piciocchi metterà a tema la sinodalità all’interno della Chiesa degli Atti degli Apostoli. Il giorno successivo presso il Santuario di Santa Maria Occorrevole in Piedimonte Matese don Emilio Salvatore, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sottolineerà la dimensione celebrativa del camminare insieme, a partire da una meditazione del brano del libro del Deuteronomio (26,1-11). Concluderá la settimana un nuovo intervento del Vescovo su “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa” (tratto da un Documento della Commissione Teologica Internazionale). L’invito a partecipare è rivolto principalmente ai referenti dei gruppi sinodali delle singole parrocchie delle due diocesi, agli operatori pastorali, ai catechisti, agli insegnanti di religione e a tutti coloro che vogliono conoscere, e radicare la propria fede sulla roccia della Parola di Dio.


Nomina del Parroco di Presenzano

In data odierna il  Vescovo, S.E. Mons. Giacomo Cirulli, ha accolto la rinuncia all’esercizio del ministero di Parroco di San Nicola di Bari e San Felice in Presenzano da parte del Rev.do don Luigi Peccerillo, per motivi di salute; Il Vescovo, pertanto, ha provveduto a nominare Parroco di San Nicola di Bari e San Felice in Presenzano il Rev.do don Antonio Sarnataro. La Celebrazione di inizio del ministero di Parroco si terrà giovedì 14 luglio alle ore 19.00 presso la Chiesa madre di Presenzano.

Solenne processione del Corpus Domini, presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli

Domenica 19 Giugno il vescovo presiederà la processione cittadina del Corpus Domini

Si terrà domenica 19 giugno alle ore 19 presso la Cattedrale di Teano la celebrazione eucaristica in occasione della Solennità del Corpus Domini presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli.

Il Corpus Domini (Solennità del Corpo e sangue del Signore) è una delle occasioni più sentite anche in termini di pietà popolare. Al termine della celebrazione della Santa Messa, infatti, sì svolge, infatti, in ciascuna parrocchia la eucaristica.

Le radici di questa processione risalgono al XIII secolo, in Belgio, laddove il vescovo sostenne la richiesta di una religiosa che voleva celebrare il Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo al di fuori della Settimana Santa. Ma la sua estensione a tutta la Chiesa risale a papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264. L’anno precedente avvenne un miracolo eucaristico in Bolsena, nel Viterbese, quando un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma, mentre stava celebrando Messa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fu attraversato dal dubbio della presenza reale di Cristo. E qui avvenne il miracolo, poiché in risposta a queste perplessità, dall’Ostia uscirono alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino ed alcune pietre dell’altare ancora oggi custodite nella basilica di Santa Cristina (il corporale è conservato del Duomo di Orvieto). Nell’estendere la solennità a tutta la Chiesa cattolica, Urbano IV scelse come collocazione il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua).


Ritorna la “Calata di Sant’Antonio” a Roccamonfina

Dopo due anni di sospensione legata al Covid, ritorna l'appuntamento con la tradizionale processione che coinvolge i fedeli di Roccamonfina

“Sant’Antonio carissimo, in questi tre mesi visita tutte le case di Roccamonfina, e non ritornare al Santuario se hai lasciato anche solo una casa senza averla visitata”. Questo è saluto che i frati minori, dalla voce di p. Adriano Pannozzo O.F.M. Guardiano del Santuario, custode del Tempio mariano dei Lattani, volgono al Santo di Padova nel giorno della cosiddetta “Calata di Sant’Antonio”, che avviene da secoli l’ultimo martedì del mese di maggio, per poi ritornare presso il Santuario nella mattina dell’ultima domenica di agosto.

Si è svolta, dopo due anni di “fermo” a seguito della pandemia, la tanto attesa festa patronale in onore di Sant’Antonio di Padova con la “calata” in processione dal Santuario dei Lattani al centro del Comune di Roccamonfina presso la Chiesa Santa Maria Maggiore, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da p. Ferdinando Russo O.F.M., ex Guardiano del Santuario (presente anche un altro ex Guardiano del Santuario, p. Antonio Siciliano O.F.M.) e presenziata da don Paolo Martuccelli, parroco della Chiesa San Michele Arcangelo della frazione Gallo e da don Raffaele Scalo, parroco della Chiesa San Pietro Martire della frazione Fontanafredda e vice parroco della Chiesa Santa Maria Maggiore di Roccamonfina. Oltre al Gonfalone del Comune di Roccamonfina e la presenza del Sindaco, affiancato da altri amministratori, sono stati esposti anche i gonfaloni della Confraternita del Corpo di Cristo della frazione Garofali, l’Apostolato della Preghiera della Collegiata di Roccamonfina e l’Ordine Francescano Secolare di Roccamonfina.

La Celebrazione Eucaristica si è tenuta all’esterno della Basilica, nell’accogliente piazzale, con la partecipazione di una moltitudine di fedeli provenienti anche da altri comuni limitrofi. Al termine della Santa Messa, il popolo dei fedeli si è portato in processione, mentre i frati, come da tradizione, hanno accompagnato la statua del santo fino all’esterno del Convento, per poi lasciarla in custodia al parroco di Roccamonfina don Angelo Testa. Come da indicazione dei vescovi campani, non si è tenuta la cosiddetta “ammessa del santo”, una sorta di riffa, ma si è semplicemente letto un comunicato informando l’offerta provenuta da un gruppo di fedeli che servirà per i festeggiamenti religiosi e civili che si terranno nel mese di agosto.


La Chiesa della SS. Annunziata in Presenzano riapre le porte

Dopo un tempo di chiusura a causa del restauro, il Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli riapre al culto la Chiesa parrocchiale di Presenzano

Sabato 4 giugno alle ore 19.00, il Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli celebrerà la S. Messa in occasione della riapertura al culto della Chiesa della SS. Annunziata nella Parrocchia di S. Nicola in Presenzano.

La Chiesa è stata oggetto di lavori di restauro, iniziati nel 2020 e realizzati grazie all’intervento della Conferenza Episcopale Italiana e al contributo 8xmille.

Nella S. Messa, alla presenza del Parroco, don Luigi Peccerillo, del Direttore dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto della Diocesi, don Angelo Testa, e dei fedeli tutti della Parrocchia di Presenzano, il Vescovo consacrerà l’altare preesistente e restituirà al culto l’edificio sacro.


Nuove ammissioni tra i candidati agli Ordini sacri nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù

Carlo Garzilli e Giuseppe Amato saranno ammessi tra i candidati agli Ordini sacri del Diaconato e del Presbiterato da S.E. Mons. Giacomo Cirulli

Con gioia annunciamo il primo passo ufficiale dei giovani Carlo Garzilli e Giuseppe Amato nel loro cammino di discernimento in vista del Sacerdozio. Il Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli li ammetterà tra i candidati agli Ordini sacri del Diaconato e del Presbiterato nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù, venerdì 24 giugno alle ore 19.00 nella Chiesa Cattedrale di Teano.