Alfonso Feola – L’incontro svoltosi ieri sera presso il Centro pastorale Don Tito di Riardo ha segnato la tappa conclusiva della Settimana biblica interdiocesana, momento corale di approfondimento e di crescita nella Lettura e nella condivisione della Parola di Dio.
Come nel primo appuntamento, la riflessione concisa di Mons. Giacomo Cirulli ha saputo raggiungere i cuori dei presenti, chiamati a meditare sul tema La sinodalità della Scrittura, nella Tradizione e nella Storia.
Riflettendo sul brano evangelico di Luca, narrante l’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus, il Vescovo ha esordito dicendo “Questo episodio è una sorta di riassuntivo del cammino che abbiamo fatto in questi giorni. Chiudiamo il primo anno di Sinodo, parlando di questo popolo in cammino e di Gesù Cristo, crocifisso e risorto. Ieri sera si diceva che lo scopo da ottenere nella celebrazione è l’incontro con Gesù Cristo. Non ci sono finalità più grandi e più importanti di questa. Prendendo spunto dall’incontro di Betania, possiamo dire che questo racconto è diretto a tutti i cristiani di sempre, a quelli di ieri, a quelli di oggi ed a quelli che verranno. L’incontro con Gesù crocifisso e risorto è il fondamento di questo episodio.”
A questo punto, Mons. Cirulli ha impostato gran parte del suo intervento, dando vita ad un vero e proprio questionario, con il quale ha interrogato i presenti “Quando si ascolta un’omelia sarebbe interessante, da parte di chi la fa, di capire cosa ne pensano gli altri: voi per esempio, cosa ne pensate? Quando io vi dico che una celebrazione deve farci incontrare con Gesù Cristo voi cosa ne pensate? La prima domanda che io mi farei è ‘mi incontro con Gesù Cristo?’ (…) Io ho il desiderio di incontrare Gesù Cristo, quando vado alla celebrazione domenicale? E’ questa la mia intenzione, fare un incontro vero, vivo e non narrato, con il Signore risorto? Me ne vado dalla celebrazione dicendo ‘Signore, grazie perché mi hai parlato?’ (…) Ci è stato detto che è vivo, ci hanno trasmesso questa notizia, siamo qui per questo (…) Noi quando andiamo a Messa chi vogliamo incontrare? Riconosciamo il Signore crocifisso e risorto, con tutto il valore che ha questa presenza nella nostra vita? Andiamo lì per ascoltare Gesù, il Signore, per riconoscerlo mentre si offre per la nostra salvezza, invitandoci ad essere uomini e donne che si offrono con lui per la salvezza dell’umanità? Questo succede?”
Ed ancora “Ripartiamo da questa settimana: Gesù parla, la celebrazione è il luogo proprio del Signore che parla, la ‘mensa della Parola’ dove ascoltarlo come Parola che entra nella nostra vita e fa la nostra vita. Poi, lo accogliamo come pane spezzato per essere anche noi pane spezzato? Si, no? E se no, perché? Questo racconto, come cristiani di tutte le epoche ci fa capire come da questo incontro nascono poi tutte le possibilità di incontro, da questo incontro sgorga la nostra vita in Cristo. (…) In quale tratto del cammino siamo noi? In quale settore del cammino: è importante chiedercelo, visto che si parla di Sinodo! (…) Dove siamo adesso, dobbiamo ancora riconoscerlo? (…) Ognuno sta camminando per conto proprio, o peggio, stiamo andando via? (…) Oppure siamo gli inviati, quelli che devono annunciare la Buona Notizia in tutto il mondo, nelle case, sulla strada? Dove stiamo? E’ una domanda di relazione tra noi e il Signore Gesù, riguardo le attese che abbiamo rispetto a Gesù! (…) Abbiamo accettato che Gesù è morto crocifisso, si è immolato?”
Infine, allargando il cerchio alla più ampia schiera della Chiesa, Mons. Cirulli ha rilanciato “Cosa succede alla Chiesa, cosa ci sta succedendo, quali sono i nostri problemi? Cosa dobbiamo fare? Gesù ce lo ha chiesto questa settimana, a che punto siete? Ve lo state chiedendo perché c’è questo momento di difficoltà grosso, ve lo state chiedendo seriamente, facendo parlare lui ed ascoltandolo durante la celebrazione domenicale? Io credo che in questa fase ci venga richiesto coraggio e serenità. Cosa sta succedendo nelle nostre Diocesi? Chi ha preso sul serio questo momento fondamentale nella vita della Chiesa? Ce lo dobbiamo chiedere, sono domande urgenti, necessarie, perché questo cammino non diventi una cosa che dobbiamo fare, uscirà un documento, lo leggeranno e finisce anche quest’altra storia. E spero con tutto il cuore di sbagliarmi. Allora, si parte da qui, dalla Parola celebrata, tutti quanti insieme.”
L’attenzione dei presenti alle provocazioni del Vescovo ha segnato in modo tangibile il momento vissuto: interrogativi forti, estremamente attuali, parte dei quali rimasti sospesi, senza risposta, proprio per favorire una reazione, anche successiva, nelle persone che li hanno ascoltati.
In conclusione dell’incontro, Mons. Cirulli ha ringraziato quanti hanno preso parte alla Settimana biblica, accennando ai Cantieri di Betania, seconda fase del Sinodo universale, che troverà attuazione nei prossimi mesi, grazie all’azione congiunta dei Delegati diocesani di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo.